giovedì 10 novembre 2022

Gooodbye Afghanistan

 


Gooodbye Afghanistan" non vuole essere la parodia del celebre film "Good Morning Vietnam" con Robin Williams, ma l'addio stentoreo e reverente a un paese, l'Afghanistan per l'appunto, nel quale lo scrittore ha colà vissuto per alcuni mesi, e che nel 2021 ha cambiato ancora una volta il corso della sua millenaria storia. Le speranze di un futuro migliore sono state infrante in un giorno di mezz'estate, quando i talebani sono piombati a Kabul a bordo dei loro pick-up brandendo i kalashnikov e sventolando le bandiere con shahadah nera. Purtroppo quando si parla di Afghanistan si è portati a pensare alle guerre, alle violenze, ai diritti negati, alle donne con il burka e ai talebani. Individui che hanno conquistato il consenso di una popolazione ormai stanca della presenza occidentale, colpevole di aver imposto un modello di vita che non era il loro. Ma a favorire gli "Studenti di Dio" hanno anche pesato le tradizioni religiose, arcaiche ed etniche, tra queste i diritti e l'emancipazione femminile, non accettate da una grande fetta della popolazione. Questo libro, pur ripercorrendo in parte la storia degli ultimi vent'anni, dall'11 settembre fino al ferragosto del 2021, vuole anche trasmettere altri aspetti storici e sociali di questo paese. Come la vita della capitale negli anni sessanta ai tempi della Belle Epoque del Re Zahir Shah, quando gli hippie europei a bordo dei loro furgoni Volkswagen Bullit scorrazzavano per l'Afghanistan fumando hashish. E delle donne afghane con le minigonne che frequentavano l'università o passeggiavano per i viali simili ai boulevard parigini al pari delle loro coetanee occidentali, consapevoli dei loro diritti sanciti dalla Costituzione, anche se molto limitati nella realtà. E poi le numerose etnie, retaggio delle invasioni, che da una parte portano diversità di idee, ma dall'altra sono un problema, poiché esprimono il senso di appartenenza che per un afghano è un concetto che sta al di sopra di tutto. Non si può non parlare di arte e cultura, la cui testimonianza si concretizza nelle rovine delle fortezze e nello splendore delle moschee, dal momento che guerre e religione hanno sempre inciso nella vita del paese. E che dire del Ring Road, un infernale anello stradale che congiunge le principali città per migliaia di chilometri, costruito per unire le etnie e per lanciare l'economia e diventato poi un'arteria contesa e intrisa di sangue. Infine, la testimonianza diretta dell'autore che ha vissuto nelle sabbie afghane i periodi più pericolosi della sua vita, ma che sono stati anche i più umani ed esaltanti. C'è tanto da sapere su questo paese che ha una sua bellezza primordiale condensata in una frase: L'Afghanistan o lo si ama o lo si odia.


Collana Narrativa e storia, pagine 232. Se desideri acquistarlo vai nella barra laterale sinistra di questo sito.


mercoledì 11 dicembre 2019

Il Mastino di carta





Il Mastino di Carta, è stato pubblicato nel 2019 e appartiene alla collana "narrativa sul genere giallo".
È la storia di un giornalista, Paolo Pezzi, che lavora presso un quotidiano torinese. Trentotto anni, fisico prestante, affascinante, egoista e guascone. Tuttavia sotto questa patina si nasconde un carattere mutevole e vagabondo, che affronta la vita così come viene, senza propositi sul proprio futuro.
Paolo Pezzi è fidanzato con Luisa, il loro è un rapporto eccentrico basato sull'equilibrio della coppia. Come un bilancino del farmacista, dove vengono pesati su un piatto l'intensità dei sentimenti e nell'altro il numero degli incontri: un paio a settimana, giusto per tenere a bada gli ormoni e a non accumulare l’insofferenza di coppia.
“Seguire una pista e non mollarla più” è il suo mantra, per questo si è guadagnato l’appellativo di “mastino di carta”, un mastino senz’armi, munito solo di penna e carta, che colpisce, al pari di un Dum Dum, con suoi articoli investigativi il potente di turno. Il direttore e il capo redattore del giornale spesso non sono d’accordo con il suo modo di scrivere, ma chiudono un occhio perché lo considerano un ottimo giornalista.
Un giorno in redazione si presenta un’avvenente ed elegante cinquantenne evergreen, Elisa Ravetto moglie di un rinomato e famoso archistar. La donna ha un passato turbolento, anni prima più volte è finita sulle copertine patinate delle riviste scandalistiche, anche se con l'età sembra essersi calmata, forse per un senso di responsabilità nei confronti del figlio Ethan, un venticinquenne al corrente dei peccati della madre che però gli creano un disagio psicologico.
Elisa ha letto il libro del giornalista, pubblicato l'anno prima, dove egli fa luce su un assassinio avvenuto ai tempi dell'ultima guerra. La speranza di Elisa è che Paolo possa aiutarla a chiarire la scomparsa del padre, commissario di polizia, avvenuta a Torino alla fine degli anni ’70: una scomparsa avvolta nel mistero il cui corpo non fu mai ritrovato.
L'inchiesta fin da subito si rivela oscura, difficile, costellata di fatti e personaggi che emergono dalle ombre del passato. Paolo ad un certo punto si trova in un "cul-de-sac", ma trova un aiuto in Tecla Ricciardi, un'affascinante e valida dirigente di polizia, che ha conosciuto qualche mese prima durante una serie di articoli sulla criminalità in città.
L'inchiesta ha degli sviluppi che lo coinvolgono direttamente. Parallelamente la sua vita privata è sconvolta dalle tre donne che gli mostrano, ognuna in maniera diversa, i loro impulsi: la gelosia della fidanzata, l'amore della poliziotta, e la brama di una panterona infatuata.
 
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Collana narrativa giallo "Il Mastino di carta", pp. 438,  prezzo euro 20,00. Se desideri acquistarlo vai sulla barra laterale del sito

giovedì 28 aprile 2016

Il Cassetto dei ricordi smarriti





Il novantacinquenne Giovanni Maria Valsecchi di Roccatorre, sentendosi ormai alla fine dei propri giorni, decide che è giunto il momento di portare alla luce una storia accaduta più di settant'anni prima e che l'ha fatto vivere per tutto questo tempo con il tormento di aver mai concluso il primo e unico caso della sua carriera. 
Un giovane giornalista, chiamato dal nipote per assecondare le volontà del nonno, ascolta dapprima con disinteresse la storia, però man mano che il racconto prende corpo è assalito da una curiosità che si trasforma in interesse e che sfocia nella voglia di conoscere il finale. 
La memoria di Valsecchi ritorna agli anni della guerra, in quei cupi giorni dell'estate del '43, quando, a capo di una squadra investigativa della Regia Questura di Torino, era responsabile dell'indagine su un omicidio di un'affascinante donna, Elena Audisio, moglie di un ufficiale fascista morto in guerra, trovata strangolata nella sua casa. 
Il vice commissario, con i due marescialli della squadra, Frigerio, un piemontese ligio al dovere e Puleo, un siciliano accomodante, inizia una difficile indagine che, per via delle vicissitudini legate alla guerra, non si conclusero mai. 
Ma settant'anni dopo il giornalista scopre la verità.

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Collana Narrativa genere giallo, pagine 314. Se desideri acquistarlo vai nella barra laterale sinistra di questo sito.